Corso di greco antico Lo
scorso 19 gennaio si è tenuto nella sede di Viale Saffi del Liceo "
Amaldi" di Novi Ligure il primo dei tre incontri in cui si
articola il corso di greco antico, coordinato dalla professoressa
Lucina Alice, docente della materia presso l’ Istituto. La grande,
sorprendente affluenza di alunni (ben 37 ragazzi) ci induce a fare
alcune considerazioni. La scelta dell’indirizzo di studi dopo la
terza media è uno dei momenti nodali della vita: decidere se
iscriversi ad un liceo piuttosto che ad un istituto tecnico significa
mettere una importante ipoteca sul proprio futuro, così come non è
irrilevante la scelta di un indirizzo piuttosto che di un altro
all’interno comunque di un liceo. Tra i compiti imprescindibili di
una scuola c'è anche quello di aiutare i ragazzi a compiere
una scelta il più possibile consapevole e consona alle proprie
inclinazioni. Siamo tutti nati, si sa, per fare qualcosa molto
bene, ma non sempre a 13, 14 anni siamo altrettanto bravi a capire
quale sia il campo in cui possiamo esprimerci al meglio delle nostre
capacità. Il corso di greco va proprio in questa direzione: offrire
ai ragazzi un piccolo saggio di quella che sarà la straordinaria
avventura intellettuale che lo studio delle lingue
classiche comporta, per aiutarli a dare un nome e un contenuto
al loro orientamento. In secondo luogo troviamo che sia davvero
confortante, ci verrebbe da dire quasi commovente, che tanti ragazzi
del 2015, per quanto immersi in un presente ipertecnologico e
iperconnesso, siano ancora curiosi di conoscere la lingua e il
pensiero di una civiltà lontana nel tempo e nello spazio, abbiano la
voglia e l’energia per intraprendere un percorso di conoscenza
profonda di qualcosa che sembrerebbe non appartenere al loro mondo e
al loro immaginario. Questo dimostra che di "morto" non
c'è proprio nulla, nè nelle lingue antiche, nè nella
mente e nell'anima della maggior parte dei nostri giovani. I ragazzi
che hanno partecipato al corso hanno dato una importante
lezione a chi, chiuso in una concezione utilitaristica del sapere,
non riconosce più il valore della Cultura: il loro esempio ci
aiuta a credere che noi tutti meritiamo ancora Umanità e
Bellezza.
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